Affacciato su una delle piazze centrali della città, questo appartamento si trova all’interno di un edificio storico, i cui muri in pietra tradizionale sono stati oggetto di un attento e rispettoso restauro. Varcando la soglia, ci si immerge in un’architettura d’altri tempi: soffitti alti, grandi archi e una struttura spaziale che conserva il carattere originario dell’immobile, pur aprendosi a una nuova interpretazione dell’abitare.
Il progetto si sviluppa su quattro livelli, tre dei quali articolati attorno a una nuova scala metallica, elemento strutturale e simbolico al tempo stesso. È proprio questa la cerniera della riorganizzazione tipologica dell’abitazione: un percorso verticale che guida lo sguardo e il corpo in un’ascesa progressiva, culminando in uno spazio sommitale che si apre su un terrazzino.
Il filo conduttore dell’intervento è il mandorlo, raffigurato in una carta da parati che accompagna la scala. Primo fiore a germogliare, ultimo a sbocciare, il mandorlo si fa metafora di un’identità intima e spirituale, che ha guidato con discrezione tutte le scelte cromatiche e materiche. Da questo nucleo simbolico si irradia una tavolozza di colori, finiture e texture, che si mescolano armoniosamente in un gioco calibrato con la luce naturale, generosa grazie alla grande vetrata affacciata sulla piazza.
L’arredo è composto da pochi elementi, scelti con cura: ogni oggetto intreccia ragione, sentimento e tradizione. Nulla è lasciato al caso. Anche i dettagli più minuti sono portatori di significato come il battiscopa in ceramica, che percorre con discrezione le pareti immacolate, o il pilastro centrale, rivestito di specchio, che scompare visivamente riflettendo e moltiplicando lo spazio.
Al piano terra, lo spazio si fa più intimo e raccolto. Le pareti sono interamente avvolte da scaffalature colme di libri, costruendo un guscio narrativo attorno alla quotidianità. Il pavimento alterna una finitura effetto pietra a piastrelle quadrate con una margherita stilizzata, rimando giocoso e affettuoso alla tradizione domestica.
Questa casa accoglie, ospita e racconta. Un interno che non si limita a essere vissuto, ma che riflette e interpreta l’identità di chi lo abita. Ogni elemento contribuisce a una scrittura silenziosa e coerente, tra memoria e progetto, luce e materia.
Progetto: Studio d’architettura Giordano & Partners
Arch. Salvatore Giordano
Arch. Antonella Lorusso
Foto: Pierangelo Laterza